VOLONTARIATO IN LIBANO
1998-2018
Dalla prima volta in cui ho fatto volontariato, sono passati circa 20 anni. Un viaggio che dura e continua, al quale mi sono avvicinata, grazie alla parte femminile di casa.
Sarà stato l’anniversario, sarà stato che poteva andare solo così, sta di fatto che, nel 2018 ho deciso di fare volontariato in Libano.
Conoscevo qualcosa del Libano ? NoPe.
Sapevo però che non era la Libia. E’ vero, la sillaba è la stessa, “li”, solo che la Libia, il nome corto, è in Africa, mentre il Libano, il nome lungo, è nel Middle-Est.
Perchè allora il Libano ?
Ne avevo sentito parlare nel lontano 2014, quando vivevo in Turchia. Poi nell’arco degli anni successivi, mi sono arrivate info da amici sparsi around the world ma nulla, che mi facesse s-muovere verso quel lì. Infine, a inizio estate 2018, mentre cercavo un posto nel mondo, dove fare, dare for free, è arrivato lui.
Mi sono svegliata una mattina, con il Libano in testa e Libano è stato. Così sono finita nella regione di Akkar (Nord del Libano) al confine con la Siria, a fare volontariato.
Quanto (non) mi è costato fare volontariato
Non si paga per farlo e già qui, si screma assai nella ricerca. Quello che (non) ho pagato io, sono stati € 100, cifra richiesta a tutti i volontari e atta a coprire le spese di vitto e alloggio.
Quanto è durato il mio volontariato
In tutto 35 giorni, ma ci sono stati dei volontari che sono rimasti anche meno. Chi solo una settimana, chi due, chi un mese e chi è arrivato prima e è andato via dopo, l’inizio/la fine del volontariato (come la sottoscritta).
In cosa consisteva il mio volontariato
- Fare la spesa, cucinare, pulire, lavatrici e affini. Tenere viva e attiva la casa che ci ospitava e che coincideva, con la sede stessa della ong;
- Partecipare per due settimane, alla Summer school. Una vera e propria scuola, con esperti di diversi settori, che ci hanno guidato per mano, iniziando a prendere confidenza con la storia Libanese, il conflitto Siriano e il ruolo delle nazioni confinanti;
- Il gruppo dei volontari è stato diviso poi, in 4 sotto-gruppi: communication, education, conflict resolution, social management, ognuno dei quali doveva presentare veri e propri progetti, atti a implementare l’operato della ong nella realtà locale;
- Organizzato, l’apertura settimanale della ngo ai bambini della zona, dal nome: Friday Fun;
- Organizzato una campagna di crowfunding;
- Organizzato una sorta di veglia pregata cantata, dove ognuno di noi si è sbizzarrito (Oh Signur);
- Organizzato un centro estivo, a quanto pare mai fatto prima, con bambini provenienti dalle diverse religioni presenti in Libano;
- Scegliere, scrivere ed esporre, presso l’American University di Beirut, un argomento che a nostro avviso, meritava di essere approfondito.
Attività alternative durante il volontariato
Abbiamo visitato diversi campi profughi. Conosciuto famiglie Siriane e le loro storie, entrando sempre in punta di piedi. Meditazione offerta da N.O.B. con cristalli, ai volontari internazionali & bambini.
Fine settimana
I week-end dovevano essere liberi e lo sono stati, anche se non è stato facile ottenerli. A volte da sole, a volte in compagnia ma, siamo sempre andate in giro, alla scoperta del territorio.
Tempo libero durante la settimana
Abbiamo lavorato, tutti, veramente tanto ma nonostante questo, noi volontari, siamo riusciti a ritagliarci dei tempi comunitari di svago, dato che la privacy sembrava essere sparita.
Voi direte, privacy almeno in bagno dai !?! Eh invece nain, neanche lì, perchè eravamo in quindici, con due bagni.
C’è stata la serata di improvvisazione teatrale, dove ognuno a scelta imitava un volontario. Le fumate di shisa sul tetto, da cui si vedevano illuminati dai fari, i confini Siriani. Le spaghettate notturne, dove *spontaneamente*, l’unica Italiana del gruppo, veniva spinta davanti ai fornelli. Le birrate sul terrazzo.
Già perchè, tutti noi volontari pensavamo non si potesse bere nella ngo, quando come dire, eravamo fuori servizio. Quando ognuno di noi poi, infilando quasi il corpo intero dentro al frigo, ha individuato nascoste dietro una montagna di altra roba, delle birre, olè…per l’alimentari vicino casa-ngo, è stata la svolta economica dell’estate.
Come è andata a finire
Che cos’è il volontariato, se non una forma di amore incondizionato ovvero di dare senza ricevere ? Così è andata a finire che io ho ricevuto indietro tantissimo e molto di più, as usual, di quello che ho donato.
Conoscenza e storia del paese e tutte le varie implicazioni socio-politiche. Sono entrata per la prima volta in alcuni campi profughi. Ho ascoltato storie che raramente, arrivano sui mass media ufficiali. Preso le mie prime lezioni di Arabo…disaster ! Ho stretto delle belle amicizie che oggi, sono ancora vive. Sono arrivati tanti link ovvero tante connessioni. Ho riscoperto la passione di vivere, tanto che ho deciso di tornare a Beirut e mettere in moto il progetto della borsa del Lasciare Andare, anche quì o lì.
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