Il 6 gennaio in Libano si festeggia il Natale Armeno. Non sappiamo il quando ma sappiamo che è diventato festa nazionale.
In Libano come in Turchia, per rispettare e permettere l’integrazione di tutte le religioni presenti sul territorio e rappresentante al governo, le vacanze sono veramente molte, dato che sono molte le religioni.
Inoltre come fanno “quasi” in tutto il mondo poi, se la festa nazionale cade proprio di domenica, slitta al giorno successivo e così arriva: il week-end lungo.
Per chi vive in Libano e non ha il generatore elettrico alternativo, ogni giorno è senza luce per 2/3 ore. Il 6 Gennaio 2019 invece, l’elettricità è stata presente per tutte le Sante 24 ore. Una sorta di regalo di Natale per la comunità Armena che in Libano è molto presente.
Nonostante il diluvio universale, ho deciso di uscire allo scoperto e di andare a visitare uno dei tanti amazing palazzi che dopo la guerra civile, sono rimasti in disuso.
Abbiamo cominciato con lui: Hotel Aley, a pochi Km da Beirut.
Con mio stupore, c’era un campanello esterno e tanto di custode interno che ci ha invitato a entrare, offerto ovviamente il caffè e permesso di visitare l’hotel o meglio il castello, in completa autonomia.
SpettacolO
Stanze immense everywhere. Un salone immenso a piano terra, probabilmente utilizzato per i ricevimenti o i grandi eventi. Tutto in completo disuso ma si potevano ancora sentire/percepire, chiudendo gli occhi, le storie di vite passate che avevano vissuto tra quelle mura.
Non contenti, decidiamo di visitare anche un secondo edificio, sempre abbandonato, quello che è stato il Gran Hotel & il primo Casinò in Libano. Pessima idea dato che sulle montagne, praticamente dietro l’angolo, sta nevicando.
Ci mettiamo in macchina percorrendo quella che è l’unica “autostrada” presente in Libano. Ci troviamo nell’arco di tre nano secondo fermi, il chè comunque non è una cosa strana in Libano. La cosa strana invece è che, improvvisamente al finestrino del guidatore, si avvicina un uomo con tanto di maschera, quella che vedrete nella foto appena sotto, suggerendoci di tornare indietro.
Dopo la paura iniziale nel vedere l’uomo mascherato che invita ogni macchina a fare retromarcia, in Europa una cosa del genere non mi era mai successa, potevo solo scoppiare a ridere perchè come al solito, anche nelle situazioni più assurde i Libanesi, riescono sempre a esprimere una creatività unica.
E come al solito mi è arrivata in testa la classica question:
“Where Is The Fucking Camera” ?
Già perchè spesso in Libano mi sembra proprio di essere uno dei personaggi principali, delle candid camera americane che negli anni ’90 venivano trasmesse alla tv. Ormai dovrei aver capito la lezione.
“Qui in Libano succede sempre di tutto, e il tutto è quasi sempre a base di sorrisi, e di cose che in Europa ci siamo spesso, persi per strada”.
Questa era la maschera, giuro.
Per fortuna poi che c’erano i Rolling Stone alla radio, a massimo volume, ad allietare il tutto. Un tutto fatto di ghiaccio, di neve improvvisa, con la nostra macchina che aveva le gomme estive. Sì perché non sei su un vera automobile Libanese se la musica non è a palla, della serie quando scendo dall’abitacolo chiamatemi pure:
“Dumbo”, non mi offendo.
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