Tutte le volte che mi sono avvicinata al mondo colombiano, le storie che sentivo raccontare erano sempre le stesse. Colombiani sottoposti a controlli esagerati in qualsiasi luogo e luoghi comuni a non finire. Nel 2015 sono stata in Indonesia. L’unica serata in cui si sono uscita a ballare, ho trascorso una dancing night con un Colombiano conosciuto, last minute. Un figone da paura a mio avviso, figone nel senso che si allinea alle mie vibraz ma dopo un atteggiamento ambiguo nei miei confronti, mi confessa, purtroppo per me, di essere omosessuale. Mi sarei data la clava di Fred Flintstone in testa, se solo l’avessi trovata.
Decido comunque di passare la serata con lui perchè è ganzo assai.
E’ stata una serata estemporanea e me la ricorderò per tutta la vita. Luigi, già perchè il Colombiano aveva discendenze Italiane, è innamorato del suo paese anche se vive abroud. Parliamo di quanto il suo paese, che ha moltissime cose per quali merita di essere conosciuto e scoperto, sia invece famoso al mondo solo per la cocaina.Il locale dove stiamo ballando propone musica bellissima. In Indonesia è difficilissimo trovare oltre a essere anche pericolosissimo, anche solo le droghe “basic” e quella sera nell’aria ci sono addittivi molto più che basic. Nell’etere si sente benissimo.
A un certo punto Luigi mi prende per mano e mi propone “un esperimento”. Il Colombiano comincia a chiedere a diverse persone, a random, da dove vengono. Gli intervistati chiaramente fanno lo stesso con noi. Il mio essere Italiana per una volta passa inosservato, mentre tutti al sentire pronunciare la parola Colombia, “fanno a Luigi l’occhiolino e il segno della strisciata di riga sul naso”. Abbandoniamo the experiment e optiamo, per un coca rum che è meglio.
Quando qualche mese fa poi è arrivata la chiamata per andare a lavorare e a vivere in Colombia e mi si è aperto l’immenso mondo della “cocaina”. Leggo, parlo con la gente, vedo una marea di documentari, osservo e comincio a capirne qualcosa. Una sera decidiamo di buttarci alla scoperta di un nuovo quartiere di Bogotà, per provare un locale notturno che sembra interessante.
Due piste da ballo. Sopra, sul tetto, musica elettronica. Partiamo dall’alto. Bellissima la vista notturna ma non c’è quasi nessuno e quelli che ballano sono sani. Decidiamo di andare al piano terra. Musica latina che non sento per niente nelle mie corde. Tanti alberi al centro del locale chiuso. Bellissimo. Un muro di gente. Tutti in pista (da ballo) o anche dove non c’è ballano quasi tutti. Le due mummie, io e la compare Turidda, invece siamo in un angolo a guardare allibite ma felici.
La mummia numero 1, ovvero io, rimane addirittura con il giubbotto. Poi arriva una ragazza. Marina: Colombiana. Capisce che non siamo Latine (facile intuizione) e che abbiamo bisogno di una “leggera” spinta. Con il suo bellissimo sorriso, ci prende per mano e ci butta a ballare in pista con le sue amiche. Ha una gran voglia matta di parlare e così inizia a raccontarmi della sua esperienza Tedesca appena conclusa. Mi confida di come sia rimasta “letteralmente” scioccata, nel vedere quanto in terra Alemanna facciano uso della COCA (ma dai penso io).
Mi porta dentro le sue parole cercando di farmi capire quanto la Colombia sia tanto altro. La Colombia è storia, luoghi mozzafiato, gente umile, creatività, musica, cultura, tradizioni. Io non le rispondo, l’ascolto e la fisso negli occhi. Poi le danze prendono il sopravvento.
I Colombiani sono grandi sportivi, fumano pochissimo ed è assai raro che si droghino. Il loro, è una sorta di riscatto personale o meglio, nazionale. Mi dice poi Marina, super illuminata:
“E’ come se in un certo modo, gli Italiani cercassero di essere nel loro quotidiano sempre onesti, per levarsi di dosso l’etichetta mondiale dei mafiosi”.
Alcune info interessanti
La vendita di cocaina prodotta in Colombia ha 2 principali consumatori:
“US and UE“.
La coltivazione della cocaina e la sua relativa commercializzazione, in un passato non così troppo passato, avviene quasi per caso. Capito il suo immenso potere economico il governo, i paramilitari e le FARC, si sono combattuti per più di 50 anni, per avere a disposizione più terre possibili per produrla. Cosa è successo quindi in super sintesis ? Da un giorno all’altro è arrivata una delle tre fazioni citate sopra a espropriare le terre di normalissimi contadini. Chi si opponeva, e ce ne sono stati tantissimi, veniva molto “semplicemente” ucciso, spariva oppure veniva sequestrato per numero di anni indefiniti.
Donne & Bambine
Venivano violentate e tenute segregate, fino a quando non morivano, per soddisfare i bisogni maschili dei trafficanti. Da un giorno all’altro, vicini di casa sono diventati nemici, una sorta di genocidio stile Ruanda, stile ex Jugoslavia, stile Libano. Ovviamente da brava Europea, non avevo mai pensato a tutta la storia, che si celava dietro il consumo e produzione della grande C.
Molti dei nati negli anni ’70/’80/’90 l’hanno provata almeno una volta e c’è chi e’ diventato un consumatore abituale. Nessuna morale, non voglio fare la puritana, ma credo che chi ne fa oggi un uso regolare, dovrebbe almeno una volta nella vita, chiedersi cosa si cela dietro questo grande business.
“Forse, se il consumatore sapesse, che sono state sterminate intere famiglie, per accaparrarsi i terreni per produrla forse…, forse, ne farebbe meno uso”.
Le informazioni a riguardo sono scarsissime e lo sono semplicemente, per proteggere noi consumatori occidentali che ne facciamo uso, per non farci sentire in colpa. Non e’ possibile essere del tutto fuori dal sistema ma porsi le domande, è invece sempre necessario.
Perchè poi ci sia bisogno della coca per passare una bella serata ? Se il tuo corpo non ce la fa significa che devi fermarti: mettere le pantofole, fare le parole crociate, fare le bolle, fare la maglia, contare le pecore, andare a dormire, tipo. Quante volte quando vivevo nella famosa Barcelona, tanto bella ma che negli ultimi anni si è riempita tanto di bianco da sembrare di esser in val Padana, mi è stato chiesto mentre ballavo se avevo della coca da vendere.
A me piace ballare e questo non significa che se ballo per 2 ore e con il sorriso stampato, perché’ mi sto divertendo, abbia assunto la coca od altro. Qualche anno fa succedeva spesso di vedere in luoghi in cui si ballava situazioni in cui occhi di sessi diversi, e non solo, si incrociavano e scattavano i limoni danzanti(tipica espressione Romagnola per dire che due persone si stanno baciando appassionatamente).
“Oggi i limoni danzanti sono sempre meno perché’ alcuni tipi di droghe, semplicemente, isolano”.
Quando l’effetto della coca passa sei come prima forse, se non più distrutto, perchè hai chiesto al tuo corpo di fare delle cose che da solo invece, lui, non avrebbe avuto nessuna voglia di fare. Dopo un bacio con base musicale invece, dopo un bacio danzante, se l’energia che è passata ti è piaciuta, ti rimane dentro una buonissima energia ed è veramente tutta roba buona perché è la tua.
Si dice che:
“Il primo orgasmo avvenga in bocca,
si dice che la musica, una delle 7 arti, sia l’espressione di sè stessi in maniera intima (ballare & make love sono strettamente connessi),
allora droghiamoci di tutto questo, perché il giorno dopo la nostra energia vitale sarà carica come una e vera propria molla”.
MENO NEBBIA IN VAL PADANA E PIÙ BACI DANZANTI.
Nella foto in alto, alcune strisce di roba’ bona: “farina al farro offerta gentilmente dal Mulino Ronci“.
Tu Cosa Ne Pensi ? Mi farebbe molto piacere saperlo